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Introduzione al progetto
collezionistico*
*(Carte da collezione, deck)
"Classici BASSOrilievi"
(1985)… Il prossimo anno Mongol Piero
e Filippo Scippo entrano negli “anta”, così come Ciro Fachiro
e Piera Acerba… Chissà poi se Pizza Margherita, ora
che finalmente è diventata grande, ha deciso se fare la pizza o la margherita…
E se Gerry Scotta a noi che c’importa…
Tanto senza di lui si sta meglio!
Attenzione perché se toccate Teleco Nando reagisce sbranando… Il
povero Ariosto Arrosto, che sua madre ha infornato, avendo finito
il pollo… L’americanata proseguiva con una tanto sgargherata quanto diffamante
carrellata dei divi e idoli di fine anni Ottanta, da Renato Puzzetto
ad Aldo Bisciardi, passando per Carla Stracci, Fiorella
Mannaia, Alberto Tombale, Bruno Vespone e Riccardo
Scocciante… E non si risparmiava di punzecchiare nemmeno marchi e brand
famosi, dalla Foppa a Pezzetti ad Anna Lella, dalla Carta
Scortex a Mostro Lindo… Per la serie “in questi
quarant’anni tante cose sono cambiate e altre il tempo le ha lasciate”, passiamo
in rassegna qualche odierna dimensione degli Sgorbions di casa nostra,
ammirando (nell’auspicio di un feedback “alla bartezzaghi”) sia la creatività
linguistica, sia la grafica burtoniana dietro le più riuscite sagome, o meglio,
figurine che hanno segnato un’epoca (e che negli USA escono con la puntualità
dei Simpson).
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Esempio di foto "sgorbionesca" |
Nell’era dei social networks gli Sgorbions hanno trovato una
collocazione fotografica nei profili di molti allievi cresciuti a pane e
stickers, come può ben dimostrare la prima serie dei “Classici BASSOrilievi”,
di seguito proposta (piattaforma: classicibassorilievi.blogspot.it)
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Si
deduce, senza remore, che la generazione cresciuta negli anni Novanta non teme
affatto di mostrarsi irriverente e quasi incline al motto sgorbionesco “sei FotoIgienico!”
o al dictat palmarolese “una foto vale più di mille parole”. Nell’era delle
challenge, invece, gli Sgorbions risultano essere stati dei pionieri,
ovviamente a modo loro. Si prenda, ad esempio, la figurina di Rita Centrifuga
con la rispettiva legenda “è capace di sopportare anche il lavaggio per tessuti
molto sporchi”. Parlando di centrifughe, oggi persino quella dell’insalata ha
un nome che ammicca alle challenge: infatti si chiama “salad spinner”, chissà
che confusione nei bambini! Nel 2014, infatti, una ditta (x maggiori info contattare "EQSG.com") produttrice di fidget
spinners veicolò la challenge “diventa un cacciatore di trottole”, allegando
questo messaggio a caratteri cubitali ai blister venduti in edicola.
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Libro del Prof. Marco GIUMAN |
Beh, dico solo che la prima discotomia mandibolare (totalmente autogestita) filmata della storia è avvenuta nel
2017, il che non è una coincidenza tanto banale se si considera che proprio in
quell’anno si verificò la spinner mania… Del resto un distretto corporeo che richiede,
da letteratura, la rototraslazione non poteva che aderire a una challenge
dedicata agli oggetti rotanti e rototraslanti, no?! Il problema è che
oggigiorno si tende a voler strafare, molti formatori e counselor come Vittorio
Mascherpa (“Oltre i limiti”, Adea Edizioni) invogliano i propri allievi a
compiere imprese offlimits senza premurarsi di sapere che poi non vengono
prontamente certificate e arginate, laddove prevedano degli esiti “alla Final
Destination”, come le cruente casistiche sgorbionesche, senza dubbio le più
suggestive da ricordare...
Così
può benissimo capitare che un bambino,
nel diventare cacciatore di trottole, si metta a scandagliare oggetti rotanti vari,
nella selva degli everyday products, mettendo a punto un dispositivo INEDITO (a vocazione medicale!) e regalando un intervento INEDITO al genitore/parente/baby sitter che aderirà giocoforza alla challenge di turno…
Infine
un’altra dimensione sgorbionesca è l’irreversibilità di certe loro gesta: ad
esempio, ricordo molto bene che Marcello
Violoncello si può suonare una volta sola... Al posto della bacchetta si
staglia una luccicante sega a infliggere un danno all’antropomorfo, ligneo strumento.
Questa sfumatura la dice lunga sul fatto che la vena umoristica unita a una
buona dose di black humour possa e debba condire la nostra quotidianità, così
messa in ginocchio dai troppi infortuni sul lavoro (Nick Crick). Forse gli
Sgorbions in futuro potrebbero diventare mitici testimonial dell’Inail o
accendere i riflettori sul fatto che l’uso aleatorio di Prodotti (Pier
Giocolier) ancora oggi sia soltanto un mezzo per strappare un sorriso, come da
generazioni avviene nei classici disneyani e non un efficace banco di prova per
testare, mediante vari tipi di simulazione, la propria propensione al rischio
infortunistico. Non tutte le ciambelle creative escono col buco, sgorbiovare
per credere!
15/09/2024
Mara
Ferrari,
Rubrica
“Collezionare per credere”,
La
Voce alessandrina
Per vincere la prima Carta autografata
(premio certo) della raccolta "Classici BASSOrilievi", occorre illustrare la figurina di Umberto JEKO e inviarla* all'indirizzo di posta elettronica seguente: lock1986@outlook.it
*entro il 30 giugno 2025
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Bozzetto del retro delle carte "Classici BASSOrilievi" |
(L'ntelligenza Artificiale, allo scopo di creare le carte da gioco e impiegando l'algoritmo "Annuario del Liceo Classico più SGORBIONESCO e sboccato umorismo alla Walter BASSO", ha selezionato foto di matricole del Liceo Classico d'ogni tempo (generazione), fonte anagrafica: annuario scolastico, fonte iconografica: social network FACEBOOK al 99%
In collaborazione con (partnership):
Prof. Gabriele Basile
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Gabriele Basile nel cortile della biblioteca Smurfosa |